giovedì 5 aprile 2012

RENDANO, CONVEGNO SU MANCINI: BIPARTISAN A METÀ?


COSENZA - Serata dalle grandi occasioni quella vissuta al Teatro Rendano in occasione del convegno dedicato al decennale di Giacomo Mancini che ha chiuso i tre giorni di commemorazioni. Non mancava nessuno del gotha della politica. Ovviamente quella del centrodestra. Infatti non vi era alcun esponente del centrosinistra nè tantomeno erano presenti coloro i quali avevano vissuto vicino a Giacomo Mancini sia l'esperienza del vecchio Psi che l'esperienza di quando Giacomo Mancini dal 1993 al 2002 governò la città bruzia. Un amarcord firmato Pdl con la presenza di molti personaggi che provenivano da esperienza di destra e dal vecchio Msi.
Non vi era alcuno degli assessori comunali scelti da Mancini da Sindaco e non vi erano personaggi del partito socialista cosentino, tranne quelli che oggi militano nel Pdl e, anche fra questi, non tutti erano presenti. Sono stati intravisti per il centrosinistra Gabriele Petrone e Nicola Adamo, oltre ad Enza Bruno Bossio. Del Psi di Nencini non vi era nessuno. Al gran completo il centrodestra e tanti i consiglieri ed assessori regionali, da Fausto Orsomarso a Gianpaolo Chiappetta ad Ennio Morrone. Presente anche l'ex sindaco di Catanzaro, Michele Traversa e la Presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro.
Fra gli ex missini anche il Senatore Colosimo oltre a tanti rappresentanti de "La destra " di Storace. Non mancavano i deputati del Pdl, Jole Santelli, Ida d'Ippolito e Pino Galati. Nella sala anche il vicesegretario nazionale di "Noi Sud", Elio Belcastro. Anche qualche ex socialista, ma veramente in pochi, come Leopoldo Chieffallo, Roberto Castagna, Mimmo Frammartino. Una celebrazione di una parte del mondo della politica, quella parte che era disante anni-luce dal pensiero e dall'azione politica di Giacomo Mancini ed anche se il confronto con gli avversari del passato è sempre positivo quando questo è caratterizzato dal riconoscimento delle qualità della parte avversa, giungere a commemorare Mancini senza la presenza di coloro i quali furono manciniani per una vita e divisero con lui le loro fortune e sfortune politiche, sembra, francamente, un pò eccessivo.


Fonte: lavocecosentina.it

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