lunedì 10 gennaio 2011

Serra. La manifestazione tenuta a Palazzo Chimirri. PRESENTATO L'ULTIMO LIBRO-CONCERTO DI DOMENICO SORACE


di Bruno Greco


Serra San Bruno - È stato presentato il 29 dicembre scorso presso i locali di Palazzo Chimirri, l’ultimo libro-concerto letterario di Domenico Sorace, La musica degli invisibili (Apoikia). «Dedico qui la presentazione del mio ultimo lavoro - ha detto Sorace - a due serresi: a Peppino Albanese mio suocero e al grande Sharo Gambino, che ho l’onore di riconoscere quale critico dei miei scritti».
La denominazione di "concerto letterario" è da sottoscriversi al cd annesso al romanzo, dove sono raccolte delle composizioni per piano scritte dallo stesso autore ed eseguite dal pianista Sergio Coniglio.
La presentazione del romanzo di Sorace è stata condotta da Massimo Capalbo che ne ha curato i ritmi, introducendo le letture di Gianni Colarusso e alternando queste ad alcune proiezioni video accompagnate dai brani composti dall’autore.
La musica degli invisibili racconta la storia di Kipnui e di Alfredo, due viaggi paralleli con la stessa meta: la musica, attraverso la quale potranno esprimersi in occasione di un concorso per musicisti organizzato all’Auditorium di Roma.
Kipnui e Alfredo partono rispettivamente dall’Africa e da Vibo Valentia, con un bagaglio stracolmo di talento e passione per la musica, e con la consapevolezza di essere degli "invisibili".
Kipnui è letteralmente ossessionato dal suono, quello che ne diviene da qualsiasi oggetto presente nel mondo, tant’è che i suoi genitori, nell’atto di domare il suo spirito quasi ribelle, ricorrono alla musica riconoscendola come efficacissimo strumento pedagogico a loro disposizione.
Egli, quando vide quella che sarebbe diventata la sua tromba la scruta e la utilizza con l’intenzione di farla "funzionare". Al primo sibilo emesso dallo strumento, Kipnui riscopre la propria identità, una parte fondamentale del suo essere che affiorava solo allora.
Alfredo, invece, è talmente preso dal desiderio di fare musica, tanto da rinunciare alla donna che ama, per fuggire i continui rimproveri di lei mossi con l’intenzione di indirizzarlo verso il lavoro e la carriera.
Per Alfredo lo strumento - una chitarra regalata dallo zio -, si rivela un prolungamento del proprio corpo, un organo dal quale dipende la stessa vita e del quale non può fare a meno.
Kipnui e Alfredo si giocheranno la possibilità di uscire dall’oblio e di farsi conoscere per quello che sono al concorso di musica indetto all’Auditorium di Roma.
Epilogo del romanzo: «Non solo perché si è invisibili non si è più vivi».
Esiste una possibilità di riscatto, ed è sintomatico il fatto che l’autore abbia attribuito "la questione degli invisibili" al sud del mondo.
Come ha sostenuto nel suo intervento Giuseppe De Grano, insegnante di Sorace alle medie, «Nel suo romanzo, Domenico abbandona la "tematica dei vinti" tipica del verismo verghiano, quella visione prettamente meridionale che non ci deve appartenere».
Nell’atto di salutare i convenuti, il consigliere regionale Bruno Censore presente in sala, riconoscendo il "talento" quale uno dei temi principali del romanzo, sostiene che «è  compito della politica far emergere i talenti, proprio come nel caso degli invisibili di Domenico Sorace».


(Il QdC)

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