domenica 4 dicembre 2011

Apocalisse mediatica. È tutto tragicamente vero



di Bruno Greco


Il confronto nasce dalla capacità di sapere interpretare le cose del mondo e si crea proprio perché ciò che sono i nostri "messaggi" (in senso lato), non hanno nulla di assodato né tanto meno possono essere inseriti in una visione piatta e assolutistica del mondo.
A parer mio, le parole di Pasolini durante l’intervista di Enzo Biagi, vogliono presagire un assoluto dominio della comunicazione tramite il media televisivo. Anche durante la stessa intervista, le contestazioni indirizzate a Pasolini, danno ragione a quest’ultimo perché in quel contesto denotano la malleabilità del pensiero umano quanto la nascita di un vero confronto vis à vis, durante il quale avviene un vero e proprio scambio "democratico", per niente gerarchico o verticale.
Se di una rivoluzione si aveva bisogno, la stessa c’è stata… forse non era la rivoluzione che ognuno di noi immaginava o avrebbe desiderato. "La visione apocalittica di Pasolini" e il suo ostentato pessimismo non hanno trovato un antitesi per favorire una «logica dei contrari» e poter dire oggi che quanto sostenuto dal grande scrittore allora era sbagliato…
Quindi, una rivoluzione culturale c’è stata, che tragicamente può definirsi regresso culturale: infatti, le coscienze si sono talmente inchinate alla comunicazione di massa controllata, verticistica, gerarchica e autoritaria, invalicabile muro tra chi comunica e chi fruisce del messaggio, che in breve tempo l’Italia (ma non solo) è diventata marionetta in mano a pseudo-politici, forti di poter comunicare le loro bugie a "tutti", legittimandole perché il piccolo schermo è la voce della verità. Molto comune al nostro parlare è la proposizione «l’hanno detto alla televisione…». E tutto improvvisamente diventa molto più chiaro e comprensibile… Avete visto il film Idiocracy? Un capolavoro schifezza...

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