di Bruno Greco
Rievocare il passato, addentrarsi nella complessità del pensiero, cercare di darsi un ruolo nella società odierna che per certi versi si rifiuta connotandola come futile e legata a processi di creazione di “quantità” più che di “qualità”.
Otto ore di preghiera (lapsus libri edizioni) di Gigi Cunsolo – musicista e compositore di Serra San Bruno – è una sorta di diario della ragione, di “riflessione al focolare”, per tentare di districare la matassa dei pensieri che avvolge l’essere umano. «C’è qualcosa di cartesiano nel libro di Gigi Cunsolo – afferma Tonino Ceravolo nella prefazione, esperto di antropologia storica e scrittore –, che, invece, intitolandosi Otto ore di preghiera sembrerebbe piuttosto rinviare alla tradizione monastica occidentale».
Considerando che secondo la filosofia cartesiana la ragione è la cosa meglio distribuita al mondo, basta solo avere la voglia di coglierla ed utilizzarla.
Considerando che secondo la filosofia cartesiana la ragione è la cosa meglio distribuita al mondo, basta solo avere la voglia di coglierla ed utilizzarla.
Un approccio da Discorso sul metodo, minuzioso e razionalizzante, che scava nei meandri più reconditi del passato, per delineare un presente che stenta a disvelarsi nella sua essenza.