mercoledì 23 marzo 2011

IL PENSIERO AL DI LÀ DI OGNI PRIGIONE: LA LIBERTÀ DI ANDY DUFRESNE E JEAN DOMINIQUE BAUBY

di ANDREA TRAPASSO

“La libertà consiste nella libertà di dire che due più due fanno quattro. Se è concessa questa libertà, ne seguono tutte le altre”.
 Questa è la frase che Winston Smith, nel nascosto della sua camera, appunta sul suo diario nei momenti iniziali di 1984, capolavoro assoluto di George Orwell. Scrive questo, che apparentemente può apparire come un concetto scontato e irriducibile, col tentativo di affermare, consapevole di quello che stava accadendo nel mondo dominato dal Grande Fratello, un briciolo di quell’umanità che progressivamente veniva annientata. Cercava di lasciare nella scrittura una testimonianza di una libertà che potesse essere ottenuta nella solitudine e con lo stretto rapporto col proprio io.
Chissà, se il povero Winston avesse avuto la possibilità di vedere se stesso alla fine del romanzo, quando su un tavolo impolverato scrive quasi incosciamente “2+2=5”, probabilmente la frase sopra riportata sarebbe stata così trasformata: “La libertà consiste nella libertà di pensare che due più due fanno quattro”.

venerdì 18 marzo 2011

IL MESSAGGIO DI ANTONIO ASTA, L'ULTIMO BRIGANTE

Pubblichiamo integralmente un messaggio di Antonio Asta, riconosciuto ufficialmente come l'ultimo brigante calabrese, che lo stesso ha diffuso personalmente con dei volantini, per le strade di Cosenza, nei giorni prossimi al 17 marzo 2011, data del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia



Bisogna che qualcosa cambi per restare tutto com’è
Questa è la celebre frase di Tancredi, interpretato da Alain Delon nel film Il Gattopardo, capolavoro di Luchino Visconti, rivolto a suo zio, il principe di Salina.

Ebbene, a distanza di 150 anni, al Sud, purtroppo per noi nulla è cambiato. Nel 1860, con la bella favola del Risorgimento e con la scusa dell’Unità d’Italia, i colonizzatori liberal-massoni della Padania invadevano il Regno delle Due Sicilie, prima con la spedizione del mercenario-avventuriero Giuseppe Garibaldi, alla guida di poco più di mille terroristi, come verrebbero etichettati oggi, l’orda delle camicie rosse, e poi, senza nessuna dichiarazione di guerra al nostro legittimo re Francesco II di Borbone, con quella guidata dall’usurpatore Vittorio Emanuele II di Savoia e dalle truppe piemontesi, con l’attraversamento del Tronto.
Tutti questi hanno spogliato il Sud di tutte le sue ricchezze, in nome dell’unità e della legalità. Forse i padri della patria intendevano per unità e legalità le fucilazioni di massa di vecchi, donne e bambini, la deportazione nel lager di Fenestrelle in Piemonte?

sabato 12 marzo 2011

I WHITE QUEEN AL CAMELOT, DA DIMENTICARE LE ESTERNAZIONI DEL CANTANTE PIERO VENERY

di ANDREA TRAPASSO e BRUNO GRECO

RENDE –  Sul taccuino del tour 2011, i White Queen mettono il segno di spunta anche sulla città di Rende. «Sin lugar a dudas el mejor omenaje a Queen del mundo...  grasias al mejor doble de Freddy Mercury del mundo, el italiano Piero Venery». Queste parole di riconoscenza e apprezzamento nei confronti di una delle cover band "migliori" dei Queen, introducono i fan al sito ufficiale del gruppo, sottolineando da subito l’internazionalità dei White Queen, band pugliese apprezzata un po’ in tutte la parti d’Europa.
La scorsa settimana, intorno alla mezzanotte nei locali del Camelot County a Roges, tutti gli appassionati dell’intramontabile rock band inglese hanno potuto ascoltare i brani più famosi dei Queen, con la possibilità di fare un tuffo nel passato, grazie alle "fedeli riproduzioni" che i componenti hanno curato nell’impersonare Freddie Mercury, Brian May, Roger Taylor e John Deacon.
Contestualmente all’estetica classica, la mimesi, intesa come forma di imitazione della realtà nelle arti figurative, rappresenta la "creazione artistica", fedele alla natura quanto alla realtà. Senza perdersi nei meandri della filosofia platonica, si può ben dire che la mimesi dei White Queen è piuttosto ben riuscita, sottolineando che, a prescindere,  è degno di ammirazione chi si cimenta a imitare, con tutte le difficoltà che ne derivano, ciò che è unico ed irripetibile.
Lascia di stucco la somiglianza di Vito De Matteis con Brian May, nell’aspetto,  nelle movenze, nel riprodurre quei riff che hanno reso celebre il chitarrista inglese. Da applausi l’interpretazione alla batteria di Roberto D’Amicis nei panni di Roger Taylor. Da trattare a parte quella che, a detta degli esperti, rappresenta la punta di diamante dei White Queen.

martedì 8 marzo 2011

8 marzo 2011



Walimai - editoria e comunicazione, nel ricordare le donne che hanno combattuto e che sono morte per la tutela dei propri diritti, porge i migliori auguri a tutto il gentil sesso per questa Giornata Internazionale della Donna.