di BRUNO GRECO
WOLFSBURG
- Una manifestazione prettamente culturale. Questo è stato il taglio che si è
voluto dare alla settimana calabrese a Wolfsburg. Infatti, per l’occasione,
l’architetto Maria Lia Ciconte (tra gli organizzatori dell’evento) assieme al
direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese Gilberto Floriani, ha presentato
il 12 giugno scorso il "Premio Letterario Calabria - Wolfsburg".
«Quest’anno
- ha sostenuto Maria Lia Ciconte - abbiamo cercato di individuare 5 volumi
rappresentativi della Calabria, al fine di lanciare un premio letterario che,
per le prossime edizioni, potrebbe assumere un taglio diverso dando spazio a
nuovi talenti letterari».
E
la scelta è caduta proprio su scrittori autorevoli i quali, anche se in modo
molto diverso tra loro, hanno saputo descrivere la Calabria da più
sfaccettature. Gli autori, scelti in
seno al Sistema Bibliotecario Vibonese, sono: Vito Teti con Pietre di Pane, Mauro Minervino con Statale 18, Angela Bubba con MaliNati, Francesca Viscone con Concerto a Berlino e Mimmo Gangemi
(unico autore presente alla presentazione del Premio) col suo La signora di Ellis Island.
Maria
Lia Ciconte cede subito il timone a Gilberto Floriani, il quale si è cimentato
a descrivere lo scopo del "Premio Letterario Calabria - Wolfsburg".
«Quando abbiamo pensato a quest’evento - ha detto il direttore del SBV -
abbiamo puntato alla diffusione della cultura calabrese attraverso l’aiuto dei
nostri corregionali integrati in Germania».
Superate
oramai le difficoltà che si scagliarono sulla prima generazione di emigranti,
il calabrese, si fa divulgatore tramite la letteratura della propria cultura.
Come? «I libri selezionati quest’anno - sostiene ancora Floriani - sono solo
l’inizio di un percorso che non ha l’intento di promuovere la cultura calabrese
attraverso lo scrittore affermato, ma al contrario, attraverso lo scrittore
emergente, il talento letterario calabrese che vive in Germania, il quale,
partecipando al "Premio Letterario Calabria - Wolfsburg", ha
l’occasione di farsi conoscere e di ritagliarsi uno spazio nel mondo
dell’editoria».
Praticamente,
i ragazzi calabresi della terza generazione, lungi dall’essere figure di
emigranti tradizionali, oramai completamente integrati nella società tedesca,
attraverso le loro opere potrebbero scoprirsi scrittori talentuosi e farsi
ambasciatori con la letteratura della cultura dei loro padri.
Floriani
in ultimo, ha introdotto l’intervento dello scrittore Mimmo Gangemi sostenendo
che nonostante fare cultura in Calabria sia difficile, gli intellettuali riescono
sempre ad emergere. Gangemi, dopo aver sottolineato un dato statistico che vede
i lettori calabresi al primo posto nel Sud Italia, ha sostenuto che esiste in
Calabria un fermento letterario forte, attraverso il quale si può presentare la
possibilità per i giovani scrittori di far arrivare la propria voce oltre i
confini del Pollino.
Pertanto, l’autore de La signora
di Ellis Island, ha invitato tutti a fuggire gli stereotipi che da sempre
annoverano la Calabria in un girone infernale, sostenendo che oramai da tempo
«il cancro che affligge la nostra regione ha trovato un nemico inaspettato: la
cultura».
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