lunedì 15 ottobre 2012
FALSI ESAMI ALL'UNICAL - Tutte le accuse a Gambarara e Pino Nano
di PABLO PETRASSO
RENDE - Il giorno in cui si laureò con una tesi sul settimanale Rai, all'Unical erano tutti felici. Il caporedattore della Rai regionale, Pino Nano, non era uno studente qualunque. Nelle stanze dell'aula magna si sorrideva e ci si passava di mano in mano quel lavoro finale, forse un po' troppo legato alla carriera del laureando. Uno dei più soddisfatti era il presidente del consiglio di corso di Laurea in “Scienze della Comunicazione”, Daniele Gambarara. Per lui il giornalista era più di un allievo: un amico.
I destini del prof e dell'ex caporedattore (ora responsabile dell'agenzia nazionale Tgr) si incrociano ancora. Non in un'aula universitaria ma nei faldoni dell'inchiesta “110 e lode”. Sono entrambi indagati, nello stralcio disposto dalla Procura di Cosenza. La sostanza dell'accusa è uguale a quelle rivolte a una settantina di studenti del campus nelle scorse settimane. C'è, però, un sostanziale elemento di novità: Gambarara è il primo docente iscritto nel registro degli indagati, con l'accusa di falso materiale e ideologico in concorso.
IL PROF, IL GIORNALISTA E IL VERBALE FANTASMA
Alla base del presunto illecito, ci sarebbe un falso verbale del consiglio di corso di laurea in Filosofia e scienze della comunicazione e della conoscenza. Questo atto, «non sottoscritto e non protocollato – è quello che si legge nell'avviso di conclusione delle indagini recapitato lunedì –», attestava che «l'esame di “Organizzazione internazionale” sostenuto presso l'Università di Messina – facoltà di Scienze politiche, doveva essere riconosciuto come equipollente all'esame di “Semiotica”, effettuato in data 4 dicembre 2003 con voto di 30/trentesimi». Per avvalorare la cosa, gli indagati (questo capo d'accusa riguarda anche Fortunata Candido e Paola Volpe, due dipendenti dell'ateneo già sotto inchiesta per il filone principale di “110 e lode”) «inserivano nel sistema informatico la convalida del suddetto esame indicato nell'allegato del predetto falso verbale come equipollente all'esame di “Semiotica” e lo stesso esame veniva inserito nel sistema informatico come sostenuto dallo studente Pino Nano all'Università della Calabria in data 4 dicembre 2003 dinanzi alla docente Raffaella Petrilli, quando invece la predetta docente era già stata trasferita ad altra sede (Università di Viterbo) sin dal mese di novembre del 2003». In sostanza, Gambarara avrebbe garantito al giornalista un vantaggio, permettendogli di sostenere un esame in meno e sfruttando il fatto che la titolare di quella cattedra era stata trasferita. Ora la parola passerà alle difese degli indagati. Ma non è tutto.
GLI ALTRI QUATTRO ESAMI CHE NON TORNANO
L'esperienza da studente dell'Unical del giornalista è stata rapida. Trasferitosi da Messina ad Arcavacata, Pino Nano ha ottenuto la convalida di quasi tutti gli esami sostenuti in Sicilia e, oltre a quelli, una dote di trenta crediti formativi attribuiti direttamente in virtù della sua attività professionale. Il guaio è, però, che una quota degli esami residui – quelli che avrebbe dovuto sostenere prima della laurea – non “tornano”. E questi esami, da dubbi, si sono tramutati in capi di imputazione. Sono in tutto quattro. Si tratta di “Filosofia della mente” (secondo il pm Antonio Bruno Tridico, la firma del prof Felice Cimatti, riportata sullo statino, è falsa), “Etica della comunicazione” (il presidente di commissione, in questo caso, era Paolo Virno), “Filosofia politica”, “Filosofia e scienze cognitive”. Tre di questi esami, tutti brillantemente superati con la votazione di 30/trentesimi, Pino Nano li avrebbe sostenuti nello stesso giorno, il 21 settembre 2004. Con questi presupposti, gli indagati avrebbero tratto in inganno anche la commissione che esamina i curricula degli studenti prima di garantire il loro accesso alle sedute di laurea.
Nano, Gambarara, Volpe e Candido sono accusati anche di essersi introdotti abusivamente nel sistema informatico Giss (Gestione inserimento segreteria studenti), «registrando nella carriera universitaria» dell'ex caporedattore del Tg regionale gli esami che il giornalista non avrebbe mai sostenuto.
Quanto sembra lontano il giorno in cui all'Unical si festeggiava quella laurea eccellente.
Fonte: http://www.corrieredellacalabria.it
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