domenica 7 ottobre 2012

CIAO AUGUSTO...






Ormai 20 anni fa, il 7 novembre 1992, un cancro ai polmoni si portava via un grande della musica italiana. Voce acuta e avvolgente, Augusto Daolio con i suoi Nomadi ci ha saputo regalare dei momenti indimenticabili, delle esibizioni memorabili, dei messaggi di pace, rispetto e amore in primis verso gli "ultimi", ma verso il mondo  in generale, evidenziando una fiducia incontrastata verso l'umanità che troppo spesso, oggi, per forza di cose viene a mancare.
Walimai vuole ricordarlo con uno stralcio della sua autobiografia, scritta qualche mese prima della sua scomparsa:

“Sono nato il 18 Febbraio 1947 a Novellara di Reggio Emilia, nel cuore della notte mentre freddo e brina duellavano con rami secchi di pioppi e tigli. Sono nato al caldo e mi hanno chiamato Augusto come un nonno che non ho mai conosciuto. Il  cognome Daolio mi è stato dato da un uomo semplice e a suo modo dolce e complice. Dall’età di 16 anni canto in un gruppo che si chiama “Nomadi”, scrivo canzoni e giro il mondo. C’è un altro mondo dentro di me che racconto con il disegno e la pittura, lo faccio da parecchi anni e alberi, rocce, cieli, lune, ombre e altro popolano questi miei racconti. Ho esposto in giro per l’Italia, ho illustrato dischi, libri, cartoline, manifesti. Non disegno per riempire un vuoto ma per vuotare un pieno che è dentro di me e preme. Una specie di confessione, prima ad uno spazio bianco, poi ad occhi che guarderanno.  Ho lo studio a Novellara in via De Amicis, il numero credo sia il 44, non ho il telefono ma  montagne di libri e di oggetti. Le notti invernali nella bassa hanno ancora il profumo delle mele sull’armadio”.
 Augusto Daolio 1991

Ciao Augusto... come scrissero i tuoi stessi compagni "l'averti saputo amico ci farà scontare pene meno amare...".

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