Chi dimentica il passato è condannato a riviverlo (Chuck Palahniuk). Ma lo rivive anche chi non lo dimentica. Gocce e lampi di passato passavano sul proscenio che si dipanava davanti a Qwst. E iniziò a osservare, con la percezione amplificata da qualche bicchiere di troppo. Qwst iniziò a concentrarsi nel riscoprire il passato delle persone.
Lo vide nel viso di una ragazza bellissima ma forzatamente truccata, come se quel trucco potesse coprirle gli occhi e non lasciar intravedere quel passato su cui, in quel momento, rimbalzava la sua serata. Se lo ritrovò davanti, si ritirò in un angolino del locale. Lui la vide, continuò a bere birra, una bottiglia tracimante ricordi. E rimanendo al centro della pista, quel cono di spazio che occupava era più isolato dell'angolino di lei. Quando si dice, il passato che si rivede...
Lo vide nello sguardo di un pingue bevitore. Fissava con un occhio tra l'altero, lo sprezzante e il rancoroso, una persona sull'altro lato della sala. Questa se ne accorse e ne rimase sorpresa. Non si conoscevano. Il bevitore si stava sbagliando, si confondeva con qualcuno che in qualche frangente trascorso lo aveva offeso o malamente impressionato. Quando si dice, il passato che inganna...
Lo vide nell'atteggiamento di quelle due ragazze, amiche del giorno prima ma con la testa, in quella serata, proiettata al futuro. Un rapido saluto e via a coltivare le ore successive in altri lidi. E lo lasciarono lì, quando per lui, la loro sola visione era stata già una svolta. Quando si dice, il passato che si trascura...
Lo vide in quella telefonata, a ricercare persone care. In un impeto di nostalgia aveva bisogno di sentire voci conosciute. Il telefono squillò a vuoto. Quando si dice, il passato che non risponde...
Lo vide sul viso di un musicista, un viso non grazioso, anzi quasi inguardabile. Un visi che contrastava con la maestria delle sue mani nel dare vita a quello strumento. Proprio quelle mani lo riscattavano da quel viso che in passato gli aveva causato sicuramente problemi, derisioni, forse umiliazioni. Quando si dice, sconfiggere il passato...
Lo ascoltò nelle parole del protagonista sul palco, parole che rievocavano un passato senza la macchia dell'ipocrisia, confermavano un presente dove il diverso è da condannare e auspicavano un futuro dove l'integerrimo io avrebbe sempre e comunque avuto la meglio. E fanculo a tutto il resto. Quando si dice, ma che cazzo dici, coglione?!
Questo lo fece rinsavire. Qwst smise di guardare gli altri e si fermò a guardarsi. Capì. Vide tutto il suo di passato che riafforava. Vide che era lui il passato di se stesso e questo lo spingeva a proiettare sugli altri quel passato che lui stava vivendo, con cui conviveva di continuo, da cui avrebbe voluto tante volte scappare ma che tante volte gli dava sicurezza e tranquillità. Quel passato con cui per sempre avrebbe dovuto fare i conti, in un eterno e incessante rapporto di amore/odio. Qwst sorrise, sì guardò per un'ultima volta intorno, si infilò la giacca e uscì nella notte...
a.t.
Nessun commento:
Posta un commento