Nels Anderson, allievo atipico della Scuola di Chicago e hobo lui stesso in passato, compie una ricerca tra i vagabondi, giovani e meno giovani, che popolano Hobohemia,nelle aree tra West Madison e Jefferson Park, della Chicago degli anni venti. Gli hobos, lavoratori migranti posseduti dalla smania del viaggio, erano espressione contraddittoria della mobilità interna alla frontiera americanae del processo di industrializzazione in atto, di un contesto in cui si mescolano modernità e preindustrialismo.
Di tale esperienza Anderson dà conto in questo volume che nel 1923 inaugura la «Sociological Series» del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Chicago. Con un metodo nel quale si uniscono testimonianza personale e approccio etnografico, tra interviste, osservazioni e materiale documentario, Anderson racconta quell’esperienza anche nella speranza che il proprio lavoro spinga i Comitati di assistenza di Chicago a intervenire per il miglioramento della condizione degli hobos. La vita di quegli uomini sarà il tema, odiato e amato, che ritornerà periodicamente nella sua vicenda di sociologo. Ma questo suo primo libro, allegro e preciso, documentatissimo e insieme caldo e spiritoso come un romanzo, resterà un esempio insuperato, un vero e proprio «classico» della sociologia contemporanea.
Nels Anderson
Il vagabondo
Donzelli editore
pp. 320 - euro 18
Il vagabondo
Donzelli editore
pp. 320 - euro 18
Fonte: Il Quotidiano della Calabria
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