lunedì 30 maggio 2011

LAVORATORI NOMADI: IL FENOMENO DEI VAGABONDI - Torna in libreria la splendida indagine di Neils Anderson (Donzelli editore)

TORNA in libreria un grande classico, un libro indimenticabile, come hanno scritto molti studiosi. Il vagabondo di Nels Anderson è il primo studio sugli uomini senza fissa dimora, la prima articolata descrizione di problemi e cambiamenti delle vite nelle grandi città. Hobo è, nel gergo americano, il termine che indica i vagabondi, i lavoratori senza fissa dimora.
Nels Anderson, allievo atipico della Scuola di Chicago e hobo lui stesso in passato, compie una ricerca tra i vagabondi, giovani e  meno giovani, che popolano Hobohemia,nelle aree tra West Madison e Jefferson Park, della Chicago degli anni venti. Gli hobos, lavoratori migranti posseduti dalla smania del viaggio, erano espressione contraddittoria della mobilità interna alla frontiera americanae del processo di industrializzazione in atto, di un contesto in cui si mescolano modernità e preindustrialismo.
Di tale esperienza Anderson dà conto in questo volume che nel 1923 inaugura la «Sociological Series» del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Chicago. Con un metodo nel quale si uniscono testimonianza personale e approccio etnografico, tra interviste, osservazioni e materiale documentario, Anderson racconta quell’esperienza anche nella speranza che il proprio lavoro spinga i Comitati di assistenza di Chicago a intervenire per il miglioramento della condizione degli hobos. La vita di quegli uomini sarà il tema, odiato e amato, che ritornerà periodicamente nella sua vicenda di sociologo. Ma questo suo primo libro, allegro e preciso, documentatissimo e insieme caldo e spiritoso come un romanzo, resterà un esempio insuperato, un vero e proprio «classico» della sociologia contemporanea.

Nels Anderson
Il vagabondo
Donzelli editore
pp. 320 - euro 18

Fonte: Il Quotidiano della Calabria

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