di BRUNO GRECO
L’Italia si avvia verso la
propria fase di sviluppo. Dopo i tagli incondizionati previsti dal
"Decreto Salva Italia", gli italiani possono dormire sonni tranquilli
di conseguenza all’approvazione del "Decreto Sviluppo" disegnato dal
ministro Passera.
Il governo infatti, dopo averti
ferito a morte, ha pensato bene di offrirti qualche leggera medicina, ma non
per la tua ripresa totale, soltanto per mantenerti in uno stato di
convalescenza cronica che comunque non ti permetta di soccombere perché così
puoi ottemperare ai doveri del buon cittadino.
Senza avanzare velleità da
economista - assurda pretesa da parte mia! - mi piacerebbe affrontare le
problematiche dei giovani legate al mondo del lavoro partendo dall’esperienza
personale.
Terminati gli studi, ho lasciato
casa per 2 semplici motivi: primo per tentare di raggiungere la mia autonomia
personale, secondo per fare qualcosa che potesse, non dico appagarmi, ma darmi
delle soddisfazioni dal punto di vista professionale.
Ho sempre pensato che il lavoro
fosse un rapporto di "subordinazione" contraccambiato da una
retribuzione, per il semplice fatto che all’offerta di una prestazione
professionale debba sempre seguire un contributo in denaro, nel rispetto del
Contratto Nazionale di Lavoro.
Così, sicuro di avere un’idea del
rapporto lavoratore-datore di lavoro, inizio la ricerca del famoso
"posto".
Devo dire che una prima soddisfazione
è arrivata quando, da laureato, presentandomi ad una "prestigiosa"
testata giornalistica calabrese, hanno accettato di farmi collaborare dandomi
la possibilità di pubblicare articoli. Retribuzione? Ad articoli, ovvero legata
alla produzione. Non mi lamento, ci può stare… soprattutto quando cominci a
scrivere per un quotidiano non puoi avanzare "assurde" pretese, pur
sapendo che ciò che andavi a guadagnare l’avresti speso di benzina e telefonate
(inconvenienti che l’azienda non riconosce al lavoratore).
Nel frattempo, per poter sbarcare
il lunario, ho continuato la ricerca del famoso "posto" (che nella
migliore delle ipotesi sarebbero diventati "posti").
Dopo l’iscrizione su vari siti
che offrivano lavoro, mi imbatto in una serie di figure professionali che,
stando ai nomi, posso affermare che gli inventori sono stati tanto creativi
quanto quelli che hanno inventato i nomi dei corsi di laurea… roba da far
accapponare la pelle per l’invidia perfino agli studiosi dell’Accademia della
Crusca... State ad ascoltare: «Operatore di Teleselling e Telemarketing;
Consulente Telemarketing a domicilio; Consulente energetico; Sub agente esperto
previdenziale; Green Assistant; Agente Monomandatario; Consulente commerciale business e team manager business; Agente mono e plurimandatario; Agente esperto nella vendita a
rate; Agente/procacciatore; Procacciatore d’affari; Art Promoter;
Segnalatore/Venditore; Consulente commerciale business e team manager business…». E
non continuo oltre perché veramente, guà…,
ci sarebbe da riscrivere la Bibbia.
Allora, dopo questa serie
infinita di figure professionali che non si capisce di che MINCHIA si occupano,
tu ti senti veramente un cretino e dici: "Il mondo del lavoro è cambiato…
forse è meglio continuare a studiare…". Detto ciò, dai un’occhiata ai
Master che potresti fare per "diventare qualcuno". State attenti che
gli indirizzi professionali dei Master sono di gran lunga più belli delle
figure sopra descritte. Quindi: «Master in
Comunicazione e Cultura del Viaggio; Master
Tourism Quality Management; Master in
Tourism Marketing & Web Communication; Master in
Imprenditorialità e Management del Turismo; Master in
Comunicazione Ambientale; Master in
Management degli Eventi - Turismo Congressuale & Incentive Travel…»
solo per fare qualche esempio, e chi più ne ha più ne metta.
Alla fine ti accorgi che agli
indirizzi di studio non risulta, nonostante i continui tentativi di
associazione, nessuna figura professionale richiesta dal mercato del lavoro e
viceversa. Quindi ti chiedi: "Ma a che cazzo servono queste cose?".
Ma che cazzo è un Operatore di
Teleselling e Telemarketing se non un semplice Operatore telefonico. Oppure,
che cavolo è un Procacciatore di affari o un Consulente Telemarketing a
domicilio se non un povero sbandato che fa vendita porta a porta. È come se per
un annuncio di lavapiatti uno scrivesse: "Cercasi Lustratrice ceramiche e
simili da vivande". Però vi giuro che sull’Agente mono e plurimandatario
ancora ci sto studiando!!!
Già scoraggiato dai neologismi
del mercato del lavoro, provi comunque a fare qualcosa. Allora ti ritrovi in un
call-center a vendere contratti telefonici alle persone.
Qui magari ti pagheranno con un
fisso mensile, trattandoti da lavoratore. No! Verrai pagato a provvigioni e "assunto"
con un contratto a progetto. Non si sa ancora se ti daranno un fisso orario non
superiore a € 3,50 lorde all’ora (se ti va bene!!!) e suscettibile di
cambiamenti in difetto. Per i contratti effettuati invece, ti diranno che guadagnerai
un tot questo mese per quelli andati a buon fine, ma se dovessi superare una
certa soglia guadagnerai 5 euro in più per le sigarette che era l’unico
"lusso" che potevi e adesso non puoi più permetterti.
Accetti pure questo e sopravvivi,
sperando che col tuo lavoro "in proprio" e qualche giornata di
cameriere riesci a tirare avanti… con la speranza che un imprevisto non ti
costringa ad andare dal dentista oppure a comprare un nuovo paio di occhiali.
Per il primo problema resisti fino a che non superi il grado della
sopportazione, per il secondo utilizzi il nastro adesivo o meglio la colla
attack.
Ma la speranza è l’ultima a
morire, e dopo aver fatto il lavoro più denigrante del mondo dal punto di vista
contrattuale, pensi che le cose prima o poi debbano cambiare. Così scopri che
nel Decreto Sviluppo dell’attuale governo, - che dovrebbe rappresentare
l’inizio della ripresa economica del tuo paese - esiste un comma (7 Art. 24
bis) che dà la possibilità ai padroni dei call-center di mantenere gli operatori
outbound (che si occupano di chiamare nelle case per intenderci) precari a
vita, sfruttando la legge che prevede per questa figura di lavoratore il
contratto a progetto vita natural durante.
Certo non si può contestare il
fatto che la legge del grande ministro non crei sviluppo. Sviluppo sì, ma per i
grandi imprenditori delle telecomunicazioni, che tengono nelle loro grinfie
migliaia di ragazzi schiavizzati (e rincaro SCHIAVIZZATI!), perché costretti da
una situazione di bisogno.
Così è ricominciata per noi la
ricrescita del paese. Con queste prospettive di sviluppo mi sa che le cose
andranno sempre peggio. Non mi resta che augurarvi(mi) buona fortuna
utilizzando le parole del grande Guccini: "Lotterie, l’unica fede il cui
sperare". E non preoccupatevi, nel caso non vinceste, contribuireste
comunque ad alimentare le casse del governo che si sta prodigando per il nostro
risanamento.
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