Conta solo su te stesso, conta solo su te stesso, conta solo su te stesso. Rispettò questo comandamento e iniziò a contare. Contò una vita di sacrifci, contò le umiliazioni e i dolori, contò la precarietà e l'impotenza, la solitudine e le perdite. Poi guardò meglio e riprese. Contò l'orgoglio, il senso del dovere, il saper cavarsela. Contò anche le stagioni dei sorrisi, troppo spesso adombrate da un presente difficile. E ci vide le gioie, le emozioni, quelle piccole felicità cristallizzate, gli sguardi, gli spiragli d'amore. Registrò tutto sul libro mastro e lo chiuse soddisfatto. Nessun controllo avrebbe rilevato irregolarità, non c'è evasione nei computi con se stessi. Poteva dormire sonni tranquilli e così andò a stendersi. L'indomani, a mente fresca, avrebbe ripreso il suo inventario...
a. t.
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