giovedì 10 maggio 2012

ARTE E POESIA: Aprirsi alla scrittura davanti all'opera d'arte



di BRUNO GRECO

Dal mio modesto punto di vista, il tema centrale della mostra dell'artista Diego Minuti - tenutasi dal 10 al 31 marzo 2012 - vorrebbe rappresentare la coniugazione artistica tra "periodo classico" e "periodo contemporaneo", come se quest'ultimo dipendesse dal primo in modo imprescindibile. In questo caso, l'artista contemporaneo celebra nelle sue opere l'arte classica, elogiandone il ruolo fondamentale che ha ricoperto nella Storia.
Nelle opere del Minuti infatti, si trova quasi sempre una citazione dell'Arte che fu, combinata in maniera da stimolare fortemente la verve interpretativa e la fantasia di chi guarda.
In qualità di semplice visitatore della mostra, mi sono soffermato sulla parte centrale colpito da un insieme di piccole composizioni intitolate sotto un unico nome: Poesie.
Così, ho deciso di scrivere la mia di "poesia", cioè un breve pensiero che mi è apparso alla mente nel momento in cui mi sono ritrovato davanti alle composizioni artistiche di Diego Minuti.


Non ti dico ciò che non posso esprimere

 Il naufragio classicheggiante delle nostre vite si staglia in un’eterna notte

 Come posso raggiungerti senza aver completato la mia metamorfosi…

 La durezza mi ha dato gloria ma mi ha reso tronco del tuo amore

 Sublime è la morte nel sogno

La possibilità di una vita non vale l’immensità dell’Arte che riesco a scorgere 
senza mai sapere di averlo fatto

 Guardo impotente ai miei sudditi con cuore colmo di potere ma incapace di battere

 Ho esaurito tutte le armi. Dalla mia faretra colgo un pennello 
 per colpirti con ciò che di più ti duole: l’Arte

La libertà è una falsa facile ambizione che stimola le mie paure

La conoscenza lenisce la mia sofferenza
Resto muta di fronte alla cruenta voglia di sentirti…


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