domenica 6 gennaio 2013

Giovanni Latorre a caccia di un posto nel listino bloccato del PD. Nonostante i buoni propositi di rinnovamento, i dinosauri non si arrendono




di BRUNO GRECO
 

«Certo bisogna farne di strada/da una ginnastica d’obbedienza/fino ad un gesto molto più umano/che ti dia il senso della violenza/però bisogna farne altrettanta per diventare così coglioni/da non riuscire più a capire/che non ci sono poteri buoni». Fabrizio De Andrè, fra i più grandi rappresentanti contemporanei della cultura italiana, aborriva con la canzone Nella mia ora di libertà qualsiasi forma di potere, lanciando un messaggio di uguaglianza ed elogiando in un certo senso la figura dell’antieroe.

Oggi, Giovanni Latorre, un altro nostro esponente della cultura, cresciuto con le note di Storia di un impiegato - quand’era già bell’è laureato e intravedeva la sua "brillante" carriera - rifiuta gli ideali che si gridavano in sua di lui giovinezza sgomitando fra gli scranni del potere per ricavarsi un altro comodo e caldo "posticino" nella politica.

Il maestro della Statistica ci insegna che: «Se tu mangi due polli e io zero, per la Statistica abbiamo mangiato un pollo a testa». Quindi, senza preoccuparsi della sua vergognosa carriera in qualità di rettore dell’Unical, l’invincibile Latorre, abbracciando gli assiomi dei suoi studi passati, ci insegna dunque che: «Se tu hai fatto male il tuo lavoro, tanto da non poter essere considerato un esempio per gli altri, non devi preoccuparti, perché il marcio prodotto si distribuirà a guisa della "Legge dei 2 polli"».

Così, come se in questi anni nulla fosse successo, dall’Università Latorre tenta il passaggio alla Politica, sperando di essere accolto nel listino bloccato di Bersani. Ci vuole proprio faccia tosta!



Dopo il no della politica nel 2005 Latorre si ricompone nella poltrona di rettore dell’Unical facendo carte false per mantenere il più a lungo possibile il posto di prestigio. Raggiunge il record nazionale di rettorato (ben 14 anni!) modificando addirittura lo Statuto, edotto sicuramente dal modo di fare politica di Berlusconi, che in quanto a "leggi ad personam" è stato il più illuminato di tutti i tempi.

Quindi, il furbo Latorre, saltato l’ostacolo primarie, e conclusa (finalmente!) la lunga carriera di rettore, spera che il nuovo reinserimento in politica arrivi dalla finestra piuttosto che dalla porta. Il Magnifico, l’Illuminato, dimentica forse che anche il Pd ultimamente ha messo mani al proprio Statuto, sì! ma non come ha fatto lui, affinché per le primarie del centrosinistra ci fossero 2 candidati dello stesso partito: il vecchio Bersani e il giovane Renzi.
Ma per il machiavellico lupo della statistica questo non è importante, basta raggiungere il proprio obiettivo con ogni mezzo. E se nel 2005 la società civile lo riconobbe come proprio rappresentante incapace di trovare posto in un qualsiasi partito, oggi la stessa gli dice a gran voce «RITIRATI!!!».

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