venerdì 25 gennaio 2013

I FRATELLI RUPE DI REPACI SECONDO PINO MICHIENZI - A Badolato lo spettacolo allestito dalla compagnia del compianto regista





di ANDREA TRAPASSO

BADOLATO (Cz) – La storia dei Fratelli Rupe di Leonida Rèpaci secondo Pino Michienzi. Badolato si appresta a rendere omaggio a due figli illustri della Calabria attraverso la messa in scena di “Gràlimi”, la pièce teatrale che il compianto regista e attore catanzarese allestì adattando liberamente la celebre saga letteraria del 1958 di Rèpaci, il quale seppe descrivere, in un’opera monumentale (dodici libri divisi in quattro tomi da mille pagine ciascuno), le vicende di una numerosa famiglia calabrese, declassata dalle origini medio-borghesi a un livello sottoproletario, scandita dalle tappe principali di sessant'anni di storia italiana. La versione teatrale di Pino Michienzi sarà riproposta dalla compagnia Teatro del Carro (fondata nel 1986 proprio dal regista scomparso poi nel 2011), per la regia di Luca Maria Michienzi, sabato 26 gennaio alle ore 21, presso il Teatro Comunale (ex centro polifunzionale) di Badolato Marina. Nel cast, oltre lo steso Luca Maria Michienzi, troviamo Anna Maria De Luca (compagna di vita di  Pino Michienzi,  e coofondatrice della stessa Compagnia), Franco Procopio, Josephine Carioti, Lucia Cristofaro e Amedeo Lobello.


Con il suo acume e la sua infinita passione per il mestiere dell’attore e per un teatro genuino e autentico, Pino Michienzi ha lasciato un immenso vuoto sul palcoscenico. Con la sua morte, nel 2011, è scomparsa probabilmente anche la voce più autorevole, incantatrice e incantevole della tradizione letteraria e teatrale calabrese. Perché, come nessun altro negli ultimi cinquant’anni, è riuscito ad innalzare in maniera sublime i più importanti autori della letteratura e del teatro calabrese, valorizzando i talenti della nostra regione. “Gràlimi” ne è un fulgido esempio. Per quanto l’operazione di cogliere in pieno, riassumendola, l’essenza  di un’opera così vasta quale è quella dello scrittore palmese e fondatore del Premio Viareggio, Leonida Répaci, fosse impresa non da poco. Antesignano di quel "realismo socialista" che tanta fortuna ebbe negli anni a seguire, con “Storia dei Fratelli Rupe” Répaci seppe riaffermare la responsabilità degli uomini di fronte agli avvenimenti che anch'essi, per parte loro, contribuiscono a determinare. A dirla con le parole dello stesso scrittore «la struttura ampia, per non dire grandiosa, della Storia, è tesa ad allargare la testimonianza dei Rupe nella resa corale di tutta un'epoca». Michienzi colse tutto ciò e  un’operazione di minuziosa ricerca e di studio, ha sortito in “Gràlimi” un lavoro carico di storia viva e pulsante, in cui l’impegno realistico si arricchisce delle visioni dell’universo di ogni singolo personaggio,  dall’utilizzo scientifico della lingua e del dialetto che dà forza ad alcuni protagonisti, rende colore ad altri, regala poesia ad altri ancora. L’intento di Michienzi fu chiaro: avvicinare i giovani alla figura del grande intellettuale calabrese, uno dei più altri rappresentanti della cultura e della letteratura del nostro paese. Grazie a questo spettacolo, oggi, riusciamo ad avvicinarci a entrambi, a Répaci e a Michienzi, a due figli di Calabria che si sono spesi con forza per rivalutare l’immagine di una terra viva e fertile, che continua a lottare, come ha sempre fatto, contro gli stereotipi della storia.

Fonte: Il Quotidiano della Calabria

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